Consulenza online: Quali sono i benefici?


La terapia online è efficace


Grazie all’utilizzo di strumenti di videochiamata Skype, Zoom, Whatsapp, i pazienti possono intraprendere veri e propri percorsi psicoterapeutici con lo specialista o avere una consulenza iniziale. La terapia online infatti, permette di raggiungere chiunque, anche persone che vivono all’estero per motivi di studio o lavoro o che hanno un impedimento a spostarsi dovuto ad esempio ad una malattia.

In un’era digitalizzata come la nostra, le tecnologie rappresentano un valido strumento di aiuto per tutte le persone che attraversano un disagio e ne soffrono. Secondo quanto riportato dalla rivista “L’infermiere” l’interazione a distanza nelle cure mediche – la cosiddetta telemedicina – ha prodotto risultati eccellenti, specialmente in tempi (recenti e attuali) di Covid-19, sia in termini di efficacia che di efficienza; ciò si è verificato, nello specifico, in tutti quei paesi più culturalmente evoluti e tecnologicamente più avanzati. Piattaforme come Skype, Zoom e Whatsapp, e altre applicazioni permettono di chiamare e video-chiamare senza costi, in maniera semplice e immediata, in qualsiasi parte del mondo ci si trovi. Tali strumenti possono effettivamente essere messi a servizio della psicoterapia, senza alcun tipo di rischio e senza che venga messa in discussione l’utilità dell’intervento terapeutico.

Quali problematiche si possono affrontare a distanza?


La consulenza psicologica a distanza ha gli stessi benefici di quella in presenza, anche in termini di tempistiche delle terapie. Il paziente può quindi essere ascoltato allo stesso modo di un colloquio in studio. Le problematiche che si possono affrontare e risolvere sono di vario genere, in particolare: depressione, ansia, panico, gestione della rabbia, scarsa autostime e difficoltà di coppia.

“La terapia online non è una moda del momento, ma è un metodo vincente in termini sia di efficacia che di efficienza”

Come funziona?


In qualità di psicologa-psicoterapeuta, già da diversi anni, offro un servizio di consulenza online, anche a pazienti che vivono all’estero:

  • La durata della consulenza on line è di un’ora e viene effettuato utilizzando smartphone o pc, dotato di webcam e microfono.
  • In caso di problemi di connessione, il consulto verrà ripreso non appena la connessione sarà ripristinata.
  • Il pagamento della consulenza avviene nel momento della prenotazione.
  • Il paziente può disdire la prenotazione fino a 48 ora prima della prestazione senza nessuna penale. Nel caso la disdetta si verificasse successivamente, è previsto il pagamento per intero della prestazione.
  • In caso di indisponibilità del professionista, dopo aver ricevuto la prenotazione, non sia più disponibile, si rende parte attiva con il paziente fornendo 2 alternative in giorni e orari diversi.

Un supporto costante per chi vive e lavora all’estero


Il numero degli italiani “in fuga” dal nostro paese cresce di anno in anno. Solo nel 2019 la Fondazione Migrantes ha registrato, nel suo XV° rapporto, 131 mila partenze per l’espatrio. Migliori opportunità lavorative, maggiori possibilità di raggiungere i propri obiettivi di realizzazione personale e di carriera, elevate aspettative sulla qualità della vita, sistemi di welfare più efficienti ed equi: questi ed altri ancora sono i motivi più citati dai connazionali che hanno scelto di stabilire la loro vita all’estero.

Cambiare paese: una scelta ad alto rischio psicologico ed emotivo

Se è vero che molte di queste attese vengono generalmente soddisfatte, cambiare paese di residenza è un’operazione ad alto rischio psicologico ed emotivo. Le preoccupazioni e le difficoltà, per certi versi inevitabili, rappresentano una sfida non indifferente per l’equilibrio fisico e psicologico di una persona. Inoltre, non è scontato che le prove che si andranno ad affrontare vengano valutate con adeguata attenzione e con buona conoscenza delle eventuali criticità che si incontreranno: il rischio di provocare un disagio psicologico più o meno profondo o, talvolta, di aggravare un equilibrio emotivo già fragile in partenza è elevato.

Quali sono i problemi più comuni quando ci si trasferisce all’estero?

1) L’adattamento culturale
Ambientarsi in una nuova città non è un’operazione da poco. Le differenze culturali e le barriere linguistiche comportano, inevitabilmente, una buona dose di stress al novello arrivato. Infatti, non sempre una persona che si trasferisce in un altro paese conosce la lingua locale: il processo di apprendimento può risultare frustrante. Allo stesso modo, la cultura del luogo può essere talmente differente da quella d’origine da imporre un cambio, anche radicale, alle proprie usanze e abitudini.

Come fronteggiare le problematiche relative all’adattamento culturale?

Assumendo, più attivamente, l’atteggiamento dell’esploratore: mantenere viva un’autentica curiosità per il luogo in cui ci si trasferisce e, allo stesso tempo, tenere ben presenti le differenze con la propria cultura e il proprio contesto di partenza.

2) Illusioni e delusioni
Spesso, una persona che si trasferisce all’estero nutre, inevitabilmente, aspettative fantasiose e irrealistiche sull’opportunità di “azzerare” la propria vita e ricominciare da capo. Illudersi è molto facile quando la vita quotidiana nel proprio paese d’origine è avvilente, o risente di limitazioni in larga parte determinate da se stessi. Tuttavia, l’impatto con le difficoltà da espatriato può essere molto doloroso. Le illusioni sono alimentate dai sogni, ma i sogni restano tali se non sono accompagnati da un vero e proprio progetto di vita. Il “risveglio” può rivelarsi molto traumatico ed essere fonte di dispiacere, ansia e veri e di propri stati depressivi.

Come prevenire le delusioni?
Evitando le illusioni. Ciò significa, operativamente, trasformare il più rapidamente possibile i propri sogni in progetti. Un progetto si distingue da un sogno per la sua concretezza: un progetto è fatto di piani e di scadenze, un sogno è irreale e indefinito, per quanto possa essere affascinante.

“L’uomo crede di volere la libertà. In realtà ne ha una grande paura. Perché? Perché la libertà lo obbliga a prendere delle decisioni, e le decisioni comportano rischi.”

(Erich Fromm)